Cara Candida, siamo due genitori sessantenni con un’unica figlia che abbiamo cresciuto con sani valori e che abbiamo assecondato nella sua vocazione facendola studiare all’accademia di belle arti. Ha un animo da artista che non sappiamo da chi ha ereditato, è allegra, piena di vita, di curiosità e noi due siamo felici di averle dato delle possibilità che noi non abbiamo avuto. Sognavamo per lei un lavoro sicuro, ma siamo stati fieri di poter assecondare il suo spirito libero e la sua inclinazione così diversa dalla nostra. Noi siamo due persone concrete, gestiamo una piccola salumeria. Le scriviamo, però, perché l’ultima volta che nostra figlia è venuta a casa, durante una pausa dallo studio, è arrivata con un ragazzo che ci ha presentato come il suo ragazzo. Questo «ragazzo» era efebico e dai lineamenti delicati e subito ci è sembrato non il classico tipo virile che sono diventati i suoi ex compagni di scuola. Poi, la sera, i due sono usciti e il ragazzo si è messo una camicia di chiffon trasparente rosa e delle scarpe con un tacco largo quasi da donna. Il giorno dopo, aveva una specie di gonna pantalone. Insomma, quando abbiamo chiesto, lui ci ha detto che, oggi, la moda non ha più genere ma è fluida. Successivamente, nostra figlia ci ha detto che tutti i giovani sono fluidi e che non escludono a priori di poter stare con uomini e con donne. Ora, ci chiediamo se non abbiamo sbagliato ad assecondare nostra figlia in tutto e come sia possibile che le piaccia un ragazzo che sembra una femmina.