di Candida Morvillo per il Corriere della Sera

Gianluca Vacchi, quante case ha?

«In Sardegna ne sto costruendo una straordinaria, si chiamerà Blu Jerusalema, come mia figlia: voglio sia un covo di serenità. Saranno 1.200 metri quadrati più mille di terrazze, con un campo da padel, discoteca, due lodge con suite, 15 camere. Faccio lavori per quasi 15 milioni di euro. Spero di vivere abbastanza per vedere mia figlia capire i privilegi che ha».

Le altre case?

«Miami, dove vivo metà anno, l’ho battezzata Villa BJV, Blu Jerusalema Vacchi. Ora, non rida, perché sembra che abbia un’affezione per la misura: ma sono 1.200 metri anche lì. L’ho comprata in pandemia quando non si sapeva dove andasse il mondo. È stato un atto di coraggio. Ma sarà la casa degli anni di formazione di Blu».

La villa di Bologna? Altri 1.200 metri?

«Sono 2.200. Al confronto, le altre sono dependance. Ma questa è un villaggio vacanze, la casa perfetta di un adulto mai cresciuto, con tutti i giochi possibili: un palazzetto dello sport; una Spa che forse non ce l’ha un hotel che lo fa di mestiere; una discoteca; una pista per l’elicottero; la zipline privata più lunga d’Europa».

Che cos’è la «zipline»?

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