Cara Candida, ho smesso di credere a Babbo Natale almeno 40 anni fa, ma quest’anno ho fatto una cosa assurda: ho imbucato una letterina diretta a lui e gli ho chiesto di farmi innamorare. Mi sono dimenticata com’è essere innamorata. L’ultima volta, ammesso che fosse amore, è stato sette o otto anni fa. Da allora, ho provato a conoscere uomini sulle App di incontri e ne ho incontrati di malintenzionati e di normali, ma mai nessuno di speciale, nessuno capace di farmi battere il cuore. In realtà, mi chiedo se il cuore si è mai fatto sentire. Tutti parlano d’amore, di passioni travolgenti, di amori che ti fanno vivere desiderando di stare con l’altra persona per sempre. Io non ho mai provato niente di simile. Non ho mai provato nemmeno grandi dolori, grandi delusioni o traumi. Ho avuto delle storie, anche lunghe, ma mi ci sono sentita scomoda come su uno strapuntino, sempre lì lì in bilico per alzarmi e andarmene. Cerco con la memoria e non vedo ricordi struggimenti, tormenti. Comincio a chiedermi se l’amore esiste o se è un’invenzione del cinema e di certi che si convincono d’amare solo per darsi importanza e raccontarsi che alla loro vita accade qualcosa di speciale. Questo senso di vuoto è peggiorato ora che ho perso, a poca distanza, il mio simpatico nonno e il mio cane: sapere che c’erano mi dava sicurezza e ora mi sento sempre più sola. È Natale e mi sembra che tutti si chiudano in casa tra affetti cari mentre io avrò il solito Natale coi miei genitori, tanto carini, ma tanto sobri, mai una volta che mi abbiano abbracciato o si siano scambiati un gesto di affetto in pubblico, starò con loro, qualche zio, cugini che vedo una volta l’anno e, la sera, amici troppo presi dai loro amori e dalle loro famiglie per passare anche a me un senso di appartenenza e di calore.